Il pranzo di Babette

Nell’immaginario cinematografico sono molti i ricordi e le sequenze legate al cibo e alle bevande: a
partire dalla fame capace di far sognare Charlot nella Febbre dell’oro (1925) o Totò e la famiglia di
Miseria e nobiltà (1954) e per non dire del Sordi di “Maccaroni m’hai provocato… e io te magno”
in Un Americano a Roma (1954) e di Tognazzi cuoco e Gassman cameriere ne I nuovi Mostri
(1977). E l’elenco sarebbe lungo. Si calcola, infatti, che siano oltre 4000 i film che rimandano alla
questione del cibo e in questa lista è compreso ovviamente il titolo che ispira “Il pranzo di Babette –
il Cinema è servito”, la rassegna promossa da ACEC Liguria che evidenzia come in questi anni il
tema gastronomico e, più in generale alimentare, continui ad interessare le diverse produzioni
cinematografiche e televisive. Cosa offre il “menu” di questa edizione? Ai film di fiction, con al
centro storie di chef stellati, come Il sapore della felicità (2022) con Gérard Depardieu o grandi
classici del “genere” come La grande abbuffata (1973) di Ferreri con la copia restaurata per i 50
anni appena festeggiati, si aggiungono ben tre documentari: Food for profit (2024) che mostra il filo
che lega l’industria della carne, le lobby ed il potere politico; Benvenuti in Galera (2023) la storia
del ristorante aperto nove anni fa nelle carceri di Bollate, da uno chef allievo di Gualtiero Marchesi
ed una imprenditrice di catering di origine genovese Silvia Polleri, e Until the end of the world
(2024) che, invece, si interroga sulla crescita smisurata di allevamenti intensivi acquatici che, al pari
di quelli di maiali, polli e vitelli, incidono in maniera significativa sulla sostenibilità ambientale.
Molte delle proiezioni saranno accompagnate da assaggi, degustazioni e cene e poi – dulcis in
fundo, è il caso di dire – c’è il premio cinematografico Il Pranzo di Babette consistente in un’opera
dell’artista Alfonso Bonavita, assegnato quest’anno a Fabrizio Bogo dell’Osteria Gigino, sostenitore
di una cucina tradizionale di qualità e grande tifoso del Grifone. Infatti nel suo locale di Quarto è
stata girata una scena di Genoa comunque e ovunque (2024), il docufilm presente in rassegna e
omaggio “all’Oste”come ama definirsi Fabrizio.

Giancarlo Giraud

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *